Vuoi cambiare in meglio o in peggio?
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Vuoi cambiare in meglio o in peggio?

Il cambiamento autentico non è una scelta, è una direzione impressa nel corpo. Anche quando non lo vogliamo, il corpo lavora per riportarci all’interezza. Possiamo assecondarlo e crescere, oppure opporci e soffrire. Perché tornare a sé non è un’opzione: è l’unica via.


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Il cambiamento – inteso non come novità o trasformazione superficiale, ma come ritorno all’interezza – non è un’opzione.

Non si tratta di una scelta da compiere, né di un traguardo da desiderare: è una direzione naturale impressa nella struttura stessa del vivente.

Ogni organismo tende alla completezza. Ogni ciclo biologico, ogni pulsazione del sistema nervoso, ogni oscillazione tra tensione e rilascio è un movimento verso l’integrità. Anche quando non ce ne accorgiamo, anche quando restiamo identificati nei ruoli, nelle abitudini o nei pensieri ricorrenti, il corpo continua a lavorare silenziosamente in questa direzione. E quando non può più farlo in silenzio, lo fa attraverso il disagio, il sintomo, la crisi. Perché tornare a casa, al corpo, non è un atto volontario, ma una necessità fisiologica. E come ogni necessità biologica, prima o poi si impone.

Il corpo – che è la nostra parte più antica e fedele – porta avanti cicli continui di emersione dall’inconscio. Ogni volta che qualcosa affiora dallo sfondo sensoriale e si fa figura, si apre una possibilità: quella di espandere la coscienza e reintegrare un pezzo perduto del sé. Ma se non siamo presenti, se restiamo chiusi nelle trame dell’ego e nelle sue difese, quella stessa emersione può rafforzare la separazione. Il cambiamento avviene comunque. La differenza è se accade attraverso l’ascolto o attraverso la rottura.

Cambiare, nel senso profondo del termine, significa completarsi. Non è un miglioramento, non è un progresso, è un ritorno. Ritorno a una condizione interna in cui tutto trova posto: la sensibilità, la forza, la memoria del dolore e il desiderio di vivere.

E questo ritorno non è una strada tra le altre, ma l’unica via. Possiamo decidere di assecondarla e lasciarci condurre dal suo flusso, oppure resisterle e pagare il prezzo della disconnessione, cambiando ugualmente, ma in peggio.


La spirale del Ritorno
Ogni cambiamento autentico attraversa quattro fasi che si ripetono ciclicamente nel corpo: emersione, differenziazione, identificazione, integrazione. Ma spesso è proprio all’inizio, quando qualcosa emerge, che entriamo in esterocezione, spinti da una paura paradossale

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Impara ad ascoltare la tua bussola interiore Siamo stati educati a cercare la verità con la testa. A seguire il filo della logica, a soppesare i pro e i contro, a costruire concetti, a dimostrare ragioni. Ci hanno insegnato che la verità è qualcosa da afferrare, da definire, da possedere. Ma se invece fosse qualcosa da sentire? Ci sono momenti in cui il corpo sa prima. Un incontro. Una scelta. Un paesaggio. Non lo sai spiegare, ma qualcosa si muove dentro: si apre, si allinea, respira. Non c’è


Redazione

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