A volte basta poco. Un volto che attira, un odore che disturba, una voce che vibra o una parola che graffia. In quell’istante, qualcosa si muove dentro — un impulso rapido, un sobbalzo, un’apertura o una chiusura. È il corpo che reagisce. È la fisiologia che registra. È la vita che risponde.
Tu pensi di decidere. Ma in realtà stai gestendo.
Stai cercando di tenere insieme due spinte opposte: il corpo che si muove e la mente che trattiene.
Il corpo ha già sentito. Ha già intuito la direzione. Si è mosso — verso o via. I sensi sono attivi, l’energia inizia a salire o a ritirarsi. È pronto a rispondere, come ogni organismo vivente.
Ma è la mente che si intromette.
È lei che controlla, che sospende, che tiene il freno tirato.
Fa domande, cerca garanzie, costruisce scenari, immagina rischi, cerca soluzioni.
Nel frattempo, immobilizza.
Nel frattempo, trattiene.
Nel frattempo, irrigidisce
Un classico
La vedi. Un attimo prima era solo folla, un flusso indistinto. Poi appare lei, e il tuo corpo cambia. Si alza il diaframma, il battito accelera leggermente, le spalle si distendono appena. Più si avvicina e più il corpo cerca di guidarti, di indicarti. È come se volesse avvicinarla, sentirla più da vicino, rivolgerle lo sguardo, attenzionarla e magari pendere dalle sue labbra, ma...
...ma subito arriva la mente. “E se ti ignorasse?”
“Non è il momento. Non vedi che gli altri ti guardano?”
“Potresti metterla in imbarazzo.”
"Che figura ci fai?"
"Penserà che sei strano..."
Il piede rimane fermo, la parola si blocca sulla lingua, gli occhi si fanno fissi e sbarrati e il corpo si tende irrigidito per non sfuggire.
Rimani sospeso.
La vita voleva accadere. Ma la mente ha risposto prima che potessi accorgertene.
Ecco cosa succede mentre non te ne accorgi.
Il corpo sente, vive, ti guida nell'esperienza. La mente decodifica, interpreta e cerca di proteggere l'ego da vecchie ferite.
Un cortocircuito che si ripete ogni giorno lasciandoti addosso quel senso di insoddisfazione, di tensione e di stress che non sai davvero spiegarti.
E nel frattempo ti sembra che la vita si appiattisca e che non riesci più a goderti i momenti... sogni di vivere emozioni ma quando ti ci trovi difronte, ai primi brividi qualcosa si spegne e ti ritrovi anestetizzata a chiederti il perchè.
“Non è colpa tua. È che nessuno ti ha insegnato a restare quando il corpo parla.”
Non sei più lì dove dovresti essere. Per paura di sentire, da chissà quanto tempo, ti sei consegnata al controllo. Hai perso la fiducia nel tuo corpo e nelle sensazioni che ti fa vivere e ti sei convinta che ci sia un modo per comportarsi in certe situazioni. È passato troppo tempo perchè tu te ne accorga e corpo e mente oramai consumano la disputa a tua insaputa, a te non resta che subirla, finchè...
Finché non corri il rischio.
Finché non provi a sentire cosa succede.
Finché non ti lasci vibrare lostesso.
Allora sì, le cose cambiano. Non è detto che vada bene ma...
Almeno avrai vissuto.
Magari avrai una delusione da consolare.
Magari un'incertezza da accompagnare.
Oppure magari... un cuore da cavalcare!
Note
- Questo testo esplora dinamiche fisiologiche reali tra impulso corporeo e inibizione mentale.
- Riferimenti possibili: Damasio (2000), The Feeling of What Happens – sulla coscienza incarnata.
- Conflitto fra sistema limbico e corteccia prefrontale (cfr. Ledoux 1996, The Emotional Brain).
- Esempi narrativi esperienziali volutamente semplici per rendere visibile ciò che accade invisibilmente.