BioMAGIA Cap. 4 Il ritorno fisiologico: come il corpo si riapre

BioMAGIA Cap. 4 Il ritorno fisiologico: come il corpo si riapre

Il ritorno al corpo non è un atto immediato, ma un processo progressivo: riemerge il sentire profondo, le emozioni trattenute riaffiorano, il sistema nervoso si riassesta. Attraversare il disagio iniziale è la soglia necessaria per recuperare l’interezza perduta.


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La soglia del sentire

Il ritorno al corpo non accade come un gesto improvviso.
Non si tratta di iniziare a sentire, perché il corpo non ha mai smesso realmente di produrre segnali.
Si tratta, piuttosto, di interrompere l’ostruzione che per anni ha impedito al sentire di emergere.

Quando finalmente la mente allenta la propria presa, ciò che riaffiora per primo non è sempre pace o benessere, come spesso si immagina.
Ciò che riemerge è lo stato attuale della fisiologia.

E questo stato, per chi ha vissuto anni o decenni di separazione, spesso è fatto di:

  • tensioni muscolari croniche mai percepite,
  • rigidità viscerali che non si sapevano esistenti,
  • contrazioni profonde sotto la soglia del controllo cosciente,
  • dolori sommersi che ora riemergono come richieste di attenzione.
La soglia del ritorno è quasi sempre abitata dal disagio che avevamo escluso.

Non è il corpo a “stare peggio”.
È semplicemente la percezione che torna a registrare ciò che da tempo il sistema stava già subendo silenziosamente.

Il primo vero atto di ritorno è accettare di attraversare questo sentire senza fuggire.

  • Non interpretare.
  • Non giudicare.
  • Non intervenire.
  • Non etichettare come problema ciò che è semplicemente percezione.
Il corpo, dopo anni di silenzio, sta solo mostrando la mappa del territorio su cui ora può ricominciare a muoversi.

La soglia del sentire non è un ostacolo.
È il primo varco di accesso.


Il ritorno dell’enterocezione profonda

Quando il corpo viene finalmente ascoltato senza il continuo filtro della mente, comincia lentamente a riempire di nuovo il proprio spazio interno.
Non è un "sentire di più", è un "sentire tutto".

La percezione profonda si espande:

  • il respiro torna a diffondersi in tutto il volume toracico e addominale;
  • la gravità viene nuovamente percepita lungo l’asse del corpo;
  • i muscoli profondi riconquistano il proprio ruolo di sostegno silenzioso;
  • i visceri si rilassano permettendo una sensazione diffusa di pienezza.

L’enterocezione non produce emozioni euforiche.
Produce presenza.

Non si tratta di creare uno stato speciale, ma di lasciare che la fisiologia riprenda il suo spazio naturale.
L’interezza non è frutto di alcuno sforzo, ma della cessazione del controllo.

È il corpo stesso a tornare lentamente a casa.

Il ritmo fisiologico che si riassesta

Con il progressivo ripristino del sentire interno, anche i grandi sistemi regolatori riprendono la loro oscillazione originaria.
Il Sistema Nervoso Autonomo, per lungo tempo sbilanciato verso l’attivazione cronica, può finalmente ritrovare il suo ritmo:

  • il battito cardiaco rallenta;
  • il respiro si espande e si approfondisce;
  • la pressione arteriosa si stabilizza;
  • la tensione muscolare generale si riduce;
  • il tono viscerale si riequilibra.

L’organismo torna a modulare l’alternanza naturale tra azione e riposo.

Non è un rilassamento temporaneo, ma il ripristino di un ritmo fisiologico profondo, che permette al corpo di autoregolarsi nel proprio spazio interno.

Non siamo noi a dover gestire il corpo:
è il corpo che riprende il governo di sé stesso.

La paura di sentire: la fase delicata del ritorno

Quando il corpo torna a riempirsi, non emergono soltanto le sensazioni fisiologiche dimenticate.
Insieme al ritmo vitale riemerge anche ciò che per lungo tempo era stato silenziato:
le emozioni rimosse.

Quelle emozioni, che un tempo erano state represse per sopravvivere al giudizio, al ruolo o al compito, ora tornano a bussare alla coscienza:

  • vecchie paure,
  • antichi dolori,
  • tristezze non elaborate,
  • rabbie trattenute,
  • desideri negati.

Il corpo non li ha mai cancellati.
Li ha custoditi, compressi nei suoi tessuti, nelle sue tensioni, nei suoi silenzi viscerali.

Ed ora, riaprendo lo spazio interno, li riconsegna alla coscienza.

Questa è la fase in cui molti interrompono il processo:

  • il disagio emotivo spaventa,
  • il dolore rimosso destabilizza,
  • la mente torna ad attivarsi per fuggire o razionalizzare.

Ma il ritorno passa attraverso questa soglia.
Non è possibile evitare ciò che per anni abbiamo silenziato.

Il corpo chiede di essere nuovamente abitato per intero, non selettivamente.
Non possiamo scegliere di sentire solo la calma e il piacere.
L’interezza comprende anche le emozioni che un tempo ci hanno spinto a separarci.

Attraversare questa fase senza intervenire è il vero gesto di guarigione.
Non per capire, ma per sentire fino in fondo ciò che torna a vivere sotto la pelle.

Solo superando questa soglia il corpo può finalmente cessare di sorvegliare se stesso.
Ed è in questo abbandono che l’interezza reale si ristabilisce.


Note tecniche Capitolo 4

  • Enterocezione e consapevolezza viscerale:
    Craig A.D. — How Do You Feel? (2015);
    Damasio A. — The Feeling of What Happens (1999).
  • Rilascio di tensioni croniche e memoria somatica:
    van der Kolk B. — The Body Keeps the Score (2014);
    Levine P.A. — Waking the Tiger (1997).
  • Riadattamento fisiologico del SNA durante il recupero:
    Porges S.W. — The Polyvagal Theory (2009);
    Sapolsky R.M. — Why Zebras Don’t Get Ulcers (1994).
  • Emersione del materiale emotivo durante il recupero sensoriale:
    Ogden P. — Sensorimotor Psychotherapy (2006).

Connessioni e approfondimenti


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